Discordanza tra aggiornamenti catastali e pratiche comunali
Sono sempre interessanti e anche sintomatici i quesiti che arrivano al blog di Carlo Pagliai in materia di compravendita immobiliare.
In un commento al blog si legge quello che potrebbe essere il tipico caso ricorrente per gli immobili situati nei vecchi centri abitati in Italia.
« devo rivendere un’appartamento costruito nel 1935, da me acquistato nel 2002. Negli anni ’60 e stata costruita una veranda nel balcone interno e un bagno, varianti riportate al catasto ma a quanto pare non al comune.
Negli atti di compravendita del notaio viene menzionato l’art. 40 della legge n. 47 dell’85, dove non fa obbligo di dichiarazione, condoni ecc.
Ora che devo rivenderlo mi si chiede di risanare il tutto, con l’aggravio di spese, pur essendo queste modifiche effettuate oltre 50 anni fa, è possibile ciò? »
Purtroppo è possibile, sottolineando il purtroppo: infatti è difficile spiegare a queste persone che ai giorni nostri è necessario rivedere la storia urbanistica dell’immobile per scongiurare rischi derivanti dalla scoperta di incongruenze tra permessi comunali e quanto effettivamente realizzato.
E’ pure difficile far capire ai proprietari che gli aggiornamenti catastali hanno solo natura fiscale, e nient’altro.
COMPRAVENDITA CONFORME® intende tutelare venditori e compratori di immobili da questo tipi di rischio e imprevisto, che in buona parte dei casi può avere effetti negativi, ad esempio il fallimento degli accordi di vendita fino addirittura a lunghi contenziosi in tribunale.

Scusa ma se le modifiche sono ante ’67, con catasto ad oggi regolare non va bene?
salve Giovanni, le spiacerebbe dettagliare il suo caso ?